Storia

Il nome di Fiesso compare per la prima volta nel 1028. Il paese sorge sulle sponde del fiume Brenta. Prima di lasciare Fiesso, il fiume iniziava una grande Flexio, parola latina che tradotta in italiano significa: tortuosità, flessuosità, curva, ansa.

Fiesso era verso l’anno mille, un territorio dipendente dal Monastero di Sant’Illario e San Benedetto di Malcontenta che provvide alla coltivazione del suo vasto territorio.
La parrocchia di Fiesso è tra le più antiche della Riviera del Brenta.
Il primo documento storico della sua esistenza risale al 1115.

L’attuale chiesa deve essere la quinta in ordine di costruzione.
La chiesa demolita verso il 1540 giaceva a fianco dell’argine del Brenta su cui correva la strada postale, poi chiamata regia, ed era per un terzo sepolta da esso. I1 campanile stava incluso quasi nel mezzo della facciata, mentre l’altar maggiore si trovava quasi davanti al campanile d’oggi. Fu giudicata “piccola, scomoda e quasi indecente” dal Vescovo in visita pastorale. Era stata ridotta in quello stato dalle frequenti rotte del Brenta le cui acque spesse volte avevano minacciato di travolgerla dalle fondamenta. Questa chiesa, per quanto misera aveva giurisdizione su tutto Dolo e in principio anche su Fossolovara.

Per portarsi in chiesa gli uomini dovevano scendere lungo la scarpata dove erano stati costruiti otto gradini, e per un’eguale gradinata posta vicino alla facciata scendevano le donne, che dovevano attraversare il cimitero per entrare per la loro porta. Vigeva in quei tempo l’uso per cui in chiesa le donne erano separate dagli uomini addirittura da un muricciolo alto due piedi e mezzo (circa 87 cm.) Si riservava alle donne 18 piedi, agli uomini 24 piedi.

Uno di questi parroci: Andrea Centani fu nominato vescovo di Nicosia, nell’isola di Cipro in quei tempi possedimento della Repubblica di Venezia. Detto parroco conservò e l’alta carica di vescovo e quella di parroco di Fiesso e ciò per 18 anni (I552-I570) lasciando in Fiesso durante le sue assenze un altro sacerdote da lui nominato.

Della vecchia chiesa noi conserviamo ancora due altari: quello di San Carlo e della Madonna del Rosario.
Il progetto della costruzione l’attuale chiesa risale al 1689, ed progetto ebbe attuazione solo nel 1727, dopo 38 anni di intrighi e delusioni.
Il progetto appartiene all’architetto Giovanni Grassi, mentre il progetto di abbellimento interno è dovuto ai disegni dell’architetto Giorgio Fossati. Gli stucchi appartengono a due celebri artisti di Lugano: Il Solari adornò il quadro della Ssma Trinità e il Petrini lavorò le parti laterali interne.

Per la decorazione del soffitto fu scelto il pittore figurista veneziano Giacomo Quarana. Il Quadro di mezzo, dipinto a tempera, rappresenta la gloria della Ss.ma Trinità, della Beata vergine e dei Santi degli altari: San Carlo, S.Osvaldo, S.Girolamo. I due quadri di testa, lavorati in chiaroscuro, rappresentano i quattro Evangelisti. Il lavoro fu compiuto nel 1767. Il costo totale del soffitto fu allora di lire venete 3.016,20.